Stamattina il “Corriere del Ticino” ha pubblicato una lunga lettera di Martino Rossi, con una documentata riflessione sulle percentuali di Svizzeri e di stranieri che delinquono e sulla propensione dei giornali a enfatizzare la nazionalità dei criminali. In particolare, Rossi contesta un titolo pubblicato nei giorni precedenti dal quotidiano di Muzzano. Ci sarebbe di che riflettere, se non altro.
La redazione del Corrierone è ostinata e risponde a Rossi che no, non c’è problema, il titolo andava benissimo, ci mancherebbe: tanti sono gli stranieri, tanto va detto. Ma si apprezzi soprattutto la conclusione della risposta:
“Aggiungiamo che le cifre analizzate da Martino Rossi sono quelle riferite unicamente ai reati per i quali si riesce, come detto, ad identificare gli autori. Se considerassimo anche i reati per i quali l’identificazione non è stata possibile, la quota degli stranieri (residenti e no) risulterebbe verosimilmente ancor più elevata: questo vale in particolare per furti, taccheggi e borseggi (numericamente i reati dominanti), la stragrande maggioranza dei quali resta purtroppo senza un colpevole identificato.”
Traduzione per chi non avesse capito bene:
“Nessuno sa chi sono, ma di sicuro sono stranieri anche quelli.”
Evidentemente al Corrierone sanno anche quel che nessuno può sapere. Saranno sensitivi. Perché di sicuro questo non è un pregiudizio anti-stranieri. No no. Proprio no.
(Foto: Aleksei Smolensky)