del Folletto rosso
In passato il Folletto si è divertito a sfottere lo stravagante capogruppo del PPD, censore della morale cantonticinese. In più di un’occasione le battute dell’istrionico politico sono state prese per quello che apparivano: una sorta di scherzo goliardico di un annoiato rampollo.
Dobbiamo ricrederci: con un pistolotto sul “Corriere del Ticino”, il serio Dadò mette al bando questi modi di fare, condannando senza pietà “selfie, barzellette e karaoke” e altri atteggiamenti con cui i suoi colleghi politici si mostrano ai cittadini con imperdonabile leggerezza invece di risolvere in modo serio i pressanti problemi del Paese.
Vi invitiamo quindi a rileggere con questa diversa ottica, ovvero pensando all’indefesso impegno del nostro austero eroe, la seguente mini-serie di dichiarazioni che il valmaggese ha sentito il bisogno di affidare alla stampa
- “Ecco cosa e come mangiavamo scalando il Dhaulagiri.”
- “Certo che credo nell’esistenza dello Yeti. E adesso ne abbiamo una conferma.”
- “La vera grande sfida che ora ci rimane, e di cui credo abbiamo bisogno, è in noi, alla scoperta dell’ignoto che ci portiamo dentro.”
Ignoto e/o vuoto?