di Jacopo Scarinci
I dati pubblicati ieri dal politologo Michael Hermann parlano chiaro: mai come nella legislatura in corso la deputazione ticinese in Consiglio nazionale si è schierata a Destra. Fatta eccezione per una Marina Carobbio nei panni di Henry Fonda o di John Wayne a Fort Apache, sembra che alcuni nostri rappresentanti a Berna abbiano aderito ciecamente al soave e mai abbastanza paraculo adagio del “Non sono di Destra, però…”.
Il successo dell’alleanza Lega-UDC nel 2011 ha modificato non poco gli equilibri, ma leggendo i dati si scopre che, se l’indice di valutazione si è spostato a Destra, lo si deve soprattutto ai voti espressi dai due volti nuovi del PPD. Regazzi e Romano, senza avere né i capelli da bohémien di Rusconi né la presenza scenica di Quadri, sono riusciti a diventare filodestrorsi senza nemmeno essersene accorti, come un Pejman qualsiasi. I satelliti girano attorno al loro pianeta, e ormai i pipidini sono gli inconsci corpi attratti da una Lega che ormai di forza magnetica ne dispensa a tonnellate, con giustificato sollazzo.
E così siamo circondati. Il sol dell’avvenire non sarà offuscato da un candidato al Consiglio di Stato pronto a beltrafregare un Ministro uscente senza che questi abbia ancora capito di star per finire come i capponi di Renzo. La battaglia continuerà a essere combattuta e cercheremo come sempre di far capire che il Ticino è un posto migliore dei suoi rappresentanti.
Combattere la Destra non era sufficiente: ora dobbiamo combattere anche la sua brutta copia. Avanti, sì… ma che palle, oh.