di Füs Barla
Ormai lo si dovrebbe sapere: la Lega e i Leghisti hanno due facce. Una battagliera, con le strisce mimetiche marroni sotto gli occhi: la faccia del Leghista puro e duro. L’altra pulita, con la pelle bianca e linda come il culetto dei bambini: quella del Leghista responsabile e di governo. Capita però che le due facce si spappolino una contro l’altra. E allora non si capisce più una cippa!
Noi i Leghisti, lo ammettiamo, non li amiamo molto. Però antropologicamente ci piacciono un sacco. Ci piace osservarli e cercare di capirli. Amiamo le sfide impossibili.
Il buon Quadri della Domenica lo abbiamo sentito migliaia di volte dire che la legge è uguale per tutti e da tutti deve essere rispettata. Arlind e Yasin non hanno il permesso di soggiorno? Allora via, fuori dalle balle! Ora però scopriamo che esiste anche un Quadri diverso: quello delle eccezioni.
La Città di Lugano è alla canna del gas (non alla nostra, eh!). Ha fatto festa fino a ieri, ma ora si è accorta che le casse sono vuote. Allora bisogna tentarle tutte pur di risollevare i conti.
Si sa che anche i duri piangono. Così il nostro Eroe della Domenica, abituato a urlare la propria rabbia contro gli stranieri e i frontalieri e i Balivi di Berna, mostra l’altra faccia del Leghista: quella del piangina. Così via di corsa a frignare dal governicchio bellinzonese, magari facendo affidamento sulla benevolenza dei ministri leghisti, a chiedere che la Città di Lugano possa non rispettare la legge.
Esiste una legge sulla perequazione finanziaria intercomunale? E chissenefrega! La Lugano della Lega chiede bellamente un’eccezione e quindi vuole violare questa legge, cioè non pagare. Hanno voluto una legge contro il burqa perché i musulmani che vengono in Ticino si devono adeguare ai nostri usi e costumi? E chissenefrega! Loro intendevano vietarlo in Ticino, mica nel Principato di Lugano.
Hanno bisogno di soldi e, quando si è disperati, i soldi non hanno né Legge né Dio.
Poveri Leghisti, senza più Legge e senza più Dio. Ma con la Legge di Io.