di Krumira
Se Giuseppe avesse ragionato come Paolo Beltraminelli, Gesù bambino non avrebbe avuto una famiglia. Già, perché… cosa fu l’attribuzione di Gesù a Giuseppe e Maria se non un affido?
E quali traversie affrontarono per proteggere il prezioso dono? Fuggire, nascondersi, trovare la fiducia l’uno nell’altra. E poi Gesù bambino non era mica come tutti gli altri: già da piccolo faceva stranezze e ogni tanto tornava a casa con un occhio nero. Anche a quei tempi non si andava tanto per il sottile con gli stranieri: “Nazareno! Tornatene a casa tua!”.
“Affido” è una parola che fa rima con amore per il prossimo, con tempo e con dedizione, con notti in bianco, corse in ospedale per una gamba rotta, lacrime per i momenti di rabbia. In Ticino capita che ci siano famiglie con figli in stato di difficoltà, a volte transitorio, a volte, purtroppo, permanente. È il caso delle famiglie monoparentali con i nonni lontani in cui il genitore responsabile ha un incidente grave. Magari è necessario il collocamento in famiglie di affido SOS per qualche mese, in altre situazioni per alcuni anni o per sempre. Per esempio nei casi di uxoricidio: i bambini restano orfani di madre e hanno il padre in prigione. In queste situazioni le famiglie affidatarie svolgono un compito non facile, mettono a disposizione il proprio tempo, la propria sensibilità, e devono affrontare momenti difficili, con scoppi di pianto improvvisi, difficoltà scolastiche e relazionali. E poi la gelosia dei propri figli, che si vedono sottratto un po’ di affetto e di tempo. Le famiglie affidatarie andrebbero premiate, non punite dal Dipartimento della socialità e sanità.
Non basta andare a Pane Tostato a fare il gioppino per avere il sostegno della popolazione. Bisogna invece dimostrare di avere senso di opportunità e giustizia. E diminuire il riconoscimento economico, già scarso per la verità, al lavoro delle famiglie affidatarie è una vergogna. Io sto con le famiglie affidatarie, io sto con i bambini bisognosi di affetto.
Lei, signor Beltraminelli, da che parte sta? Dalla parte del Padre o da quella di Caino?
(Foto: T. Gladskikh)