di Marco Cagnotti
“Preferisco morire in piedi piuttosto che vivere in ginocchio.”
(Stéphane “Charb” Charbonnier, direttore di “Charlie Hebdo”, ucciso oggi)
Poi succedono ‘ste cose orrende, e allora ti chiedi se son più stronzi o più cretini.
Stronzi di sicuro. Per le vite distrutte, ovvio. Ma anche per il principio: in un Paese non civile, ma a malapena decente chiunque deve poter dire e scrivere e disegnare quel che gli pare. Se poi qualcuno altro si sente offeso nella propria suscettibilità religiosa… beh, si fotta. O si volti da un’altra parte, che è meglio. E le persone sono sacre, ma le idee nemmeno un po’.
Ma anche cretini. Perché adesso sarà facile per quegli altri piantar casino contro la “multikulturalità” e pretendere di “imporre in modo più concreto e deciso la religione cristiana, cattolica, pura nelle scuole” (da 4’40” nel video sottostante). Difatti già sbavano di fronte a una tragedia che fa solo il loro gioco: il gioco dei razzisti. Sbavano così tanto da arrivare, per provocazione, a “elogiare gli Islamici che hanno fatto l’attentato a Parigi presso la redazione di Charlie Hebdo uccidendo 11 persone. (…) Io li difendo: hanno fatto bene” (all’inizio del video). Ecco perché gli assassini sono pure cretini. Quale immagine pensano di dare della propria fede mitragliando gente indifesa, colpevole solo di aver spernacchiato una religione?
“Nothing to kill or die for / And no religion too”, cantava John Lennon. Ecco, io vorrei un mondo degno del terzo millennio. Un mondo senza stupide superstizioni vecchie di secoli, adatte ai pecorai dell’Età del Bronzo: tre versioni dello stesso pattume filosofico. Così diverse e così simili nella propria intolleranza. E chi oggi rivendica le presunte radici cristiane dell’Europa, da difendere contro l’invasione islamica, ricordi chi ha inventato le Crociate e l’Inquisizione e i roghi per soggiogare lo spirito critico in nome di una fede tanto cieca e stupida quanto intollerante. Prima dei kalashnikov c’erano gli autodafé e le vergini di Norimberga: questa è “la religione cristiana, cattolica, pura”. E fa schifo quanto l’Islam: uguale uguale. La stessa cecità, lo stesso dogmatismo. Altro che nelle scuole: nel cesso, dovremmo buttarle tutte quante.
Se qualcuno ha il diritto di inorridire e di indignarsi e di piangere i morti di “Charlie Hebdo”, nostri fratelli e sorelle nella libertà di pensiero e di parola, quelli siamo noi, figli di Giordano Bruno e di Bertrand Russell, dei Lumi e della Rivoluzione francese. Gli altri stiano solo zitti, che ci fanno miglior figura.