di Jacopo Scarinci
Io il trenino della FLP Lugano-Ponte Tresa lo amo follemente. Vuoi il lato romantico, vuoi la vista sul lago, vuoi i valori affettivi… vuoi anche la comodità! Eh già, perché, se alla mattina devi andare a Lugano o la sera tornare a casa col trenino, alle volte impieghi meno della metà del tempo che impiegheresti in auto. Un trenino che quindi, e ce ne son volute di spinte a farglielo capire, dovrebbe essere il fiore all’occhiello dei trasporti anche in ottica transfrontaliera: scesi a Ponte Tresa, in un minuto scarso a piedi si è in Italia. Ciò vuol dire che, favorendo e stimolando l’utilizzo del trenino del Malcantone, si toglierebbero dalla strada un sacco di auto ogni giorno. E in effetti qualcosa era stato fatto.
Adesso però si è bloccato tutto: mancanza di soldi, dice Claudio Zali. E punta il dito contro la mancata approvazione della tassa di collegamento che avrebbe portato i fondi necessari. PPD, PLRT e UDC non hanno voluto la tassa? Niente investimenti sulla mobilità, sembra essere la chiosa. Sempre colpa degli altri, neh?
Il problema non è quello dell’approvazione o meno di questa tassa, ma la totale mancanza di un qualsiasi progetto della maggioranza borghese per farci respirare meno schifo e non far collassare le nostre strade. In un Cantone dove in uno schiocco di dita vengono stanziati 4’748’480 franchi di sussidio cantonale per la Nuova Valascia senza che fosse stato nemmeno indetto un concorso pubblico, questa, è bene che il ministro Zali lo sappia, sa di pessima, ma veramente pessima scusa.
E di mancanza di argomenti, ancora più grave.