di Corrado Mordasini
Ieri ero in internet e ho visto pubblicata la foto di un candidato di colore alle elezioni: Antoine Ndombele. Tra l’altro la sua votazione è anche andata decisamente bene. Sotto al nostro candidato nero – perché è proprio bello scuro, non si scappa – era raffigurata una banana con la scritta “più banane per tutti”.
La pagina Facebook che ha pubblicato questa perla di originalità nazistoide si vanta di essere anticomunista. “Poveracci, conigli, codardi, schifosi”: ecco quello che ho pensato.
Poi è nato un raggio di sole. La mia amica di Facebook Silke ha pubblicato una sua foto con una banana sul viso. Silke è carina, ha dei begli occhi azzurri sorridenti e i capelli biondi: l’opposto etnico di Antoine. È mi è sembrato uno spiraglio di luce.
Ho postato anch’io una mia foto con la banana. Un altro mio amico ha creato l’hashtag #siamotuttiantoine e l’operazione virale è partita. Nel giro di poche ore, centinaia di persone pubblicavano foto di banane, avocado, mele e frutta varia. Erano tutti Antoine, erano tutto neri. Ma neri di negritudine, non di fascismo. Erano sorelle e fratelli che gridavano, con ironia e umorismo, il loro No a schifezze del genere. Tale è stato il successo, che stamattina ne ha parlato anche Tio.ch (http://tio.ch/News/Ticino/Politica/1028134/La-rete-si-ribella-al-santino-razzista-Meglio-banana-che-pirla).
Questo è il Ticino che ci piace e, per parafrasare quella Destra che i negri li vede volentieri affondare nel canale di Sicilia, “i Ticinesi lo sanno fare”. Sì, i nostri Ticinesi lo sanno fare. Sanno ribellarsi al razzismo. Con buona pace di coloro che credevano che ci saremmo fermati dopo le elezioni.
No, non ci fermeremo: saremo sempre pronti a combattere contro il razzismo, l’omofobia, il qualunquismo e la paura. Saremo sempre, sempre, sempre tutti come Antoine.