di Carol Bernasconi
Ore 6.45: suona la sveglia. Mi giro nel letto, assaporando quei pochi minuti di calma che mi restano… quando dal piano di sotto mi arriva la sua voce: “Mammaaa! È giorno?”. Bofonchio un “Sì, amore” e subito lui ribatte: “Uella! Sei in forma, vedo! Di solito al mattino mi rispondi con un verso!”. Ecco, lui è Alessio, 5 anni portati splendidamente e vissuti alla grande. Lui è il mio antidoto contro la noia e la vecchiaia.
Alessio affronta la vita con un entusiasmo che ti stende, con un umorismo contagioso e con una sincerità a tratti imbarazzante. Come quella volta in cui, parlando con suo fratello adolescente, dice: “Simone, ti stanno crescendo i baffi”. E poi, girandosi verso di me: “Anche a te, mamma!”. Un altro giorno, dopo che ho alzato la voce con lui, mi guarda e con calma mi risponde: “Mamma, ma tu sei della mia specie? Perché mi sembri una segugio della natura, un carnivoro. Un T-rex, insomma”. Niente sfugge alle sue antenne radar o alle sue orecchie.
Talvolta emerge il suo lato filosofo. Tornando a piedi da una passeggiata insieme, vedo che imbocca una strada diversa dalla mia. Mi fermo, lo chiamo. Lui si gira, viene verso di me pensieroso e mi lascia senza parole dichiarando: “Scusa, mamma, stavo seguendo me stesso”.
La noia non esiste in casa nostra, le risate sono assicurate… e non solo in casa. Una mattina all’asilo arriva un’animatrice del WWF. Durante l’attività chiede ai bambini: “Chi di voi ha già visto le zampe di un’anatra o di un’oca?”. Alessio prontamente alza la mano: “Io l’ho mangiata!”.
Alessio è così: buffo, divertente, irriverente. Ma la sera, quando nel lettone, poco prima di addormentarsi, si alza in piedi gridando “Un applauso a questa mamma carina!”, lo guardo e penso che, se non esistesse, bisognerebbe inventarlo.