di Giuseppe Z.
La Billag è una porcata. Per due motivi. Anzitutto non si capisce perché il servizio pubblico universale debba essere pagato da ricchi e poveri allo stesso modo. Poi non si capisce perché, ora che tutti hanno gli smartphone e possono usare gratis Zattoo, vedere il TG on line e ascoltare la radio sui vari player, il canone debba essere pagato con i criteri degli Anni Sessanta.
Oggi grazie a internet tutti hanno accesso 24 ore su 24 al servizio radiotelevisivo universale. Quanti sono gli Svizzeri che non sono connessi al mondo di internet? Drammaticamente pochi. I dati sono chiari: 100% fra i giovani tra i 15 e i 24 anni, addirittura 92% tra i 45 e i 54 anni. In totale l’84% della popolazione svizzera tra i 15 e i 100 anni sta su internet (UST 2014).
Eppure da Sinistra abbiamo qualche dubbio a far diventare il canone obbligatorio per tutti. Ci dà soprattutto tanto fastidio mettere una nuova tassa a idealisti e anarchici che scelgono di vivere una vita sana senza tecnologie, non hanno il celulare né la televisione e di solito hanno pure pochi soldi. Ora invece con questa riforma il canone radiotelevisivo lo dovranno pagare anche loro, anche se non usano il servizio e non hanno apparecchi per usarlo. È il nostro spiritello rosso che insorge e dice che non è mai giusto inserire tasse nuove che colpiscono anche i deboli: le nuove tasse dovrebbero colpire sempre e solo i ricchi.
Eppure noi sosteniamo la riforma della legge e votiamo Sì. Perché?
Con la nuova impostazione il canone lo pagheranno tutti. Questo aumenterà le entrate per il servizio pubblico (che è garante della democrazia) e farà diminuire il prezzo del canone a tutti quelli che lo pagano già. E garantirà la permanenza della RSI in Ticino, che è un grande datore di lavoro.
Ma, soprattutto, questa è una votazione “piede di porco”. Solo mettendo questo canone generalizzato (quindi pagato anche da idealisti e anarchici recalcitranti) possiamo veramente sperare di avere poi il canone in base al reddito. Che invece è un obiettivo importante e giusto. Gli idealisti dovrebbero capirlo.
L’avanzata tecnologica impone alcune riforme che provocano svantaggi a chi odia la tecnologia. Lo capiamo. Ma non abbiamo scelto noi la rivoluzione degli smartphone: è arrivata e basta. Solo riuscendo a interpretarla rapidamente potremo sperare di capire sul serio la società e la popolazione.