della Redazione
Ci sono quelli che si rallegrano. “Cibo per i pesci”, scrivono sui social media. E anche: “900 in meno che vengono qui a scroccare”. La loro filosofia è semplice: “Io guardo il mio, e poi bom, basta, cosa me ne frega degli altri, io devo guardare ai miei interessi che fanno campare la mia famiglia. Chi ‘sa rangiga, i’altri”. Sicché, per noi, si fa presto a dire “stronzi”. Ché certo, sono “stronzi”. E ci viene anche da dire “senza coscienza”. Ma se poi questa gente vedesse un barcone affondare davanti ai propri occhi, se vedesse gli esseri umani andar sotto… davvero non farebbe nulla? Oppure, magari, in mare ci si butterebbe lo stesso, perché “non puoi mica far morire una persona così”? Insomma, c’è una coscienza in ognuno, perfino negli stronzi? Vale la pena chiederselo.
E vale la pena anche andare giovedì a Lugano alla manifestazione “La voce delle coscienze”, per trovarsi a dire che non tutti sono stronzi, che non tutti pensano ai migranti come cibo per pesci. Magari anche gli stronzi ci penseranno.