di Giuseppez Z.
Finite le elezioni un articolo del quindicinale di Unia “area” scriveva in modo pesante:
“Il Ps è ormai solo un’organizzazione di brave persone, ma senza identità, appiattita su logiche di potere istituzionale e lontana dal paese reale.”
L’attacco proseguiva:
“Una parte del partito prova addirittura fastidio di fronte a figure che esprimono posizioni radicali, e tende a prendere le distanze dal movimento sindacale e dalle sue iniziative politiche.”
Ecco, a noi questo modo di fare politica non piace. Ribadisco una cosa importante che mi pare il GAS sta cercando di mostrare a tutti: vogliamo un dialogo a Sinistra. Anche col sindacato. Negli ultimi anni il presidente del Partito Socialista era anche il presidente dei sindacati ticinesi.
Ma di fronte a chi dà patenti di verità ci mettiamo in mezzo, condanniamo, ironizziamo, ci incazziamo. Non ci stiamo, perché i drammi del lavoro sottopagato, delle pigioni esorbitanti, dell’abuso ambientale, dell’odio razziale toccano chiunque si dica di Sinistra, a prescindere dall’orientamento.
Stasera i capi dei sindacati ticinesi di Sinistra faranno una conferenza contro i Bilaterali. Loro sono brave persone, mentre gli altri che hanno altre idee sono tutti da squalificare? Evidentemente non è così, se Renzo Ambrosetti in persona domenica ci ha spiegato che senza i Bilaterali la situazione economica e del lavoro da noi peggiorerebbe. Vendere l’uscita dai Bilaterali come una soluzione creatrice di lavoro e di stabilità salariale è fumo negli occhi.
Ma evidentemente le parole del capo del sindacato nazionale, ticinese pure lui, contano meno di niente dalle nostre parti.