Leggevo su Focus di un esperimento fatto in Liguria. Davanti alle coste di Noli esiste “L’orto di Nemo”, un orto subacqueo a circa 8 metri di profondità, dove vengono coltivati basilico e lattuga. L’idea è venuta a Sergio Gamberini, presidente di Ocean Reef Group, azienda specializzata in attrezzature sub. Sergio a un certo punto ha realizzato che sott’acqua ci sono le condizioni ideali per realizzare un orto.
Detto così può strappare un sorriso, ma seguendo il suo pensiero si capisce che non ha tutti i torti: la temperatura è sempre costante, l’umidità (manco a dirlo) alta al punto giusto. Ma la cosa più bella è che sott’acqua non ci sono insetti o parassiti che possano attaccare le coltivazioni, perciò si può fare a meno dell’uso di pesticidi. Così vengono costruite 5 biosfere, che sono delle strutture di plastica ancorate al fondale contenenti aria. Le biosfere hanno una temperatura costante di 26 gradi, umidità all’83% e un’alta concentrazione di anidride carbonica, che favorisce la crescita delle piante. Vengono scelte due coltivazioni: basilico (come non poteva essere scelto, in Liguria?) e lattuga. Il risultato? Funziona alla grande! Il basilico è buonissimo e se viene detto dai Liguri dobbiamo per forza credergli.
Sergio ha avuto un’idea grandiosa o un’intuizione, non mi è dato saperlo. Quello che so è che dopo aver avuto questa idea ha cercato di metterla in pratica e ci è riuscito. Il risultato è una coltivazione ecologica, che sfrutta le risorse senza distruggerle e che funziona. Forse non è adattabile a tutte le coltivazioni e nemmeno a tutti i territori, ma preservare la Terra cercando di rispettarla e non di usurparla si può. E si può anche portare in tavola cibi che non sono cresciuti a pesticidi. Basta un’idea, una scintilla, un’intuizione. Basta la sensibilità di volere un mondo più pulito. E la voglia di metterla in pratica.