di Santerre
È giunta l’ora di fermarsi un attimo a riflettere su questo referendum greco di cui tanto – e a sproposito – si è parlato con tifo da stadio.
Parliamo soprattutto del fatto che nel campo del No non devono essere considerati solo la bellissima vittoria di Syriza e la prova di forza vincente di Tsipras. A votare No sono stati anche e soprattutto i nazisti di Alba Dorata, la Chiesa ortodossa che non paga un centesimo di tasse, gli armatori che continueranno a essere protetti. A votare No, inoltre, sono stati i barbieri andati in pensione a 50 anni, le figlie non sposate dei dipendenti pubblici che sì, pure loro, godono di contributi statali, i 1’500 bidelli assunti nella settimana del referendum con le scuole chiuse.
Il comportamento delle istituzioni europee è stato censurabile a dir poco e Tsipras ha regalato una bella lezione di democrazia ai vari Juncker, Lagarde e Dijsselbloem che non sono stati eletti da nessuno ma dettano legge. Esiste però un detto: “Aiutati che Dio ti aiuta”. Siamo sicuri che i Greci vogliano aiutarsi?