di Shevek
Secondo una vecchia battuta diffusa fra i fisici, Carlo Rubbia è diventato insopportabile perché ha vinto il Nobel e Antonino Zichichi perché non lo ha vinto. Lo scienziato siculo ormai ci ha abituati a sproloqui su tutto e di più: dalla teologia al clima. Di solito sparando fesserie a ruota libera. Per esempio, secondo lui Einstein era credente in Dio. Scempiaggine clamorosa: Einstein era un panteista spinoziano. Per non dire del clima: Zichichi è un convinto negazionista dell’origine antropica del riscaldamento globale. Stavolta Antonino ci prova perfino con l’epidemiologia e…
…e naturalmente lo piglia sul serio solo chi ha interesse a farlo. Leggiamo infatti una notizia sul mattinonline (no, niente link, perché noi non regaliamo traffico a quella gente lì) con la ripresa di un’affermazione del fisico siciliano:
“Il movimento dei popoli produce un fatto senza precedenti, ovvero la distribuzione delle malattie che diventano molto più pericolose in seguito a questo grande scambio di persone. Il nostro scopo è combattere le malattie alla radice. Si tratta di malattie infettive drammatiche, un pericolo per l’intera umanità. Il primo progetto Manhattan è la dimostrazione che se c’è la volontà delle comunità politiche tutto è possibile”.
In via Monte Boglia potevano lasciarsi sfuggire un’occasione tanto gustosa? E con cosa la condiscono? Con una dichiarazione di tenore simile rilasciata da… un astrofisico.
Ora, la scienza è un’attività seria. Un’attività specializzata, soprattutto. Appartenere alla categoria “Scienziati” non permette a chiunque di dire boiata random su tutto lo scibile umano. Vogliamo parlare di epidemie? Ci rivolgiamo a un epidemiologo. Zichichi lo consultiamo quando si discute di fisica delle particelle.
Ma forse in via Monte Boglia sono abituati a chiamare il falegname quando gli si rompe lo sciacquone del cesso.