di Andrea Ghisletta
La fantasia di alcuni blogger ticinesi non ha limiti. In riferimento al “fattaccio” successo ai militanti della Gioventù Socialista durante il Festival di Locarno, ai quali è stato impedito di raccogliere firme nel legittimo utilizzo dei diritti democratici su cui si fonda la nostra nazione, spuntano come funghi sulla rete persone che – senza esser state presenti al fatto e senza conoscere le persone coinvolte – si sentono in dovere di calar sentenze: “Se la sono cercata per avere pubblicità!”. Evidentemente la canicola ha giocato brutti scherzi.
Prima di tutto di persone pronte a sparare a gratis su un evento culturalmente importante come il Festival ce ne sono già abbastanza: non è lontanamente intenzione della GISO saltare su questo carro. In secondo luogo, ci mancherebbe che dopo un fatto del genere si tenga la bocca chiusa, muti e nell’angolo.
A Lugano hanno vietato alla Sinistra di raccogliere firme contro il PAL2 negli ecocentri della città, unico luogo nel quale si può essere certi di trovare residenti con un po’ di tempo disponibile per discutere e informarsi. Alla GISO impediscono ora la sensibilizzazione su temi fondamentali come l’apprendistato o il raddoppio del San Gottardo.
Una domanda mi balena quindi nella mente: forse qualcuno ha paura della democrazia?