di Corrado Mordasini
“L’essere umano ha due gambe ma anche una bestia può avere due gambe, noi siamo esseri umani e i tedeschi erano bestie, la trasformazione degli uomini in bestie avviene in maniera impercettibile, immediata, devastante. E questa genesi del male continua a essere fra noi, ancora oggi può ripetersi ciò che avvenne allora, i tedeschi erano i più colti d’Europa e diventarono un popolo di bestie, così come i tagliatori di teste di Isis sono cresciuti in molti casi nelle città della pacifica Europa. Per difendersi da questa orribile trasformazione dell’uomo bisogna combattere, sapersi difendere, non abbassare mai la guardia, come facemmo noi, pur consapevoli di non poter vincere…”
Simcha Rotem, uno degli ultimi sopravvissuti alla rivolta del ghetto di Varsavia.
Non abbassare mai la guardia. Continuare a tenere gli occhi fissi sui bambini affogati di Bodrum o sui cadaveri asfissiati nel Burgerland. Togliere le protezioni artificiali che creiamo per rendere la nostra vita priva di spigoli.
Questo ci insegna un vecchio ebreo che ha combattuto, come dice lui, anche se sapeva che non avrebbe mai vinto. Era solo una questione di dignità.
Abbiamo due strade: essere bestie a due gambe o uomini. La scelta non è poi così difficile. Su quel bambino supino nella sabbia abbiamo già scritto tutti troppo. E parlando con mia moglie una mattina ho detto: “Potrebbe essere uno dei nostri figli”. Lei ha risposto, fissandomi: “È uno dei nostri figli”.
Ecco. Tutto lì. Allora, saremo uomini o bestie a due gambe?