di Jacopo Scarinci
E due! Puntuale come le tasse è arrivata la seconda “Edizione straordinaria” dell’UDC, giornaletto spedito a tutti i fuochi su tutto il suolo elvetico in cui i Democentristi se la suonano e se la cantano dicendo quanto sono belli e quanto si debba votare solo per loro.
Siamo sempre lì, uno si farebbe anche i fatti suoi. Ma poi arrivano Pinoja e compagnia e no, non ci si riesce.
Sfogliando l’agiografico giornale il primo pensiero corre ai 900 mila franchi che la portavoce del partito nazionale, Silvia Bär, disse che costò l’edizione precedente. Stesso numero di pagine, stessa diffusione, perciò siamo già a quasi 2 milioni. Chiunque abbia letto i recenti dati sui preventivi di spesa dichiarati dai partiti è autorizzato a guardare quanto affermato dall’UDC e a sommergerli con una risata.
Mirabile, nella prosa da poema omerico con la quale i candidati si sono presentati, il continuo riferimento alla libertà dei cittadini e all’assenza di padroni. Libertà? Assenza di padroni? Una persona che libertà ha se in ogni strada del Cantone trova manifesti dell’UDC con la scritta “Restiamo liberi”? Con quale “par condicio” può farsi un’idea dei programmi se la cifra spesa per questi due giornaletti supera, ad esempio, il preventivo di spesa di Socialisti e Pipidini? E poi suvvia, amici, non avere padroni? I padroni ci sono eccome: sono i capitani d’industria che staccano assegni milionari, sono le lobby ben rappresentate in Parlamento, sono un certo Christoph Blocher.
Per finire, una nota di costume. Nel suo articolo di presentazione, Pierre Rusconi ha fatto di nuovo riferimento al suo viaggio in Grecia. Non ha – bontà divina – parlato ancora di far comprare dalla Confederazione un’isola greca, ma ha ribadito la personale stima per l’orgoglio greco davanti all’Europa. Noi lo informiamo che il popolo greco ha appena rieletto Alexis Tsipras, il quale, piaccia o no, con l’Europa osteggiata dai Democentristi sta andando a braccetto.
Riprovaci, Pierre.