di Jacopo Scarinci
Un po’ tutti abbiamo presente cos’è Google, no? Ecco, pare che, senza esperti di filosofia, oggi sulla questione del diritto all’oblio Google sarebbe ferma al palo passando più tempo in aule di tribunale che a sviluppare nuove tecnologie.
Questa è una notizia che non solo restituisce dignità a chi come il sottoscritto ha passato intere giornate su Platone, Hobbes, Hegel o Rawls, ma che regala speranza a tutti quelli che scelgono di fare studi umanistici con il solito codazzo di rompicoglioni a dirgli: “Non troverai mai lavoro, butti i tuoi anni, chi te lo fa fare, studia roba seria”. Non sarà sicuramente il caso di tutti gli iscritti a facoltà umanistiche, ma andate a dirlo a Luciano Floridi.
Nato a Roma e professore a Oxford, dentro Google si occupa delle problematiche sociali contemporanee e oggi viene ascoltato e seguito da chi macina miliardi di dollari ogni anno. Google, ha detto Floridi, negli ultimi anni si è scontrata sempre di più con questioni concettuali ed etiche, alle quali bisogna trovare risposte che devono per forza riguardare la nostra natura, il nostro futuro, il nostro essere parte di questa società. E puoi essere un genio dell’ingegneria o della scienza finché vuoi, ma se non hai aperto neanche una pagina di Gadamer o Foucault non vai da nessuna parte.
Grazie, professor Floridi. Lei sarà pure uno dei pochi che ce l’ha fatta, ma è bello che anche noi umili laureati in materie umanistiche, nel 2015, possiamo avere dei modelli cui ispirarci.