di Corrado Mordasini
Blocher ha il vento in poppa. Il triste leader dell’UDC, in odore di duce, continua a gongolare per l’ascesa del suo partito, che sfrutta la crisi dei migranti e le ristrettezze economiche per titillare le angosce dei cittadini e fare incetta di voti come un varesino senza patente di funghi.
Ma questo non gli basta: la sua lingua tagliente, fredda come quella di un serpente, non ha di meglio che saettare contro il piccolo migrante affogato in Turchia: “Quella foto non è arrivata per caso sulla stampa. Sono stati i passatori a diffonderla, quelli che fanno affari sulle spalle dei migranti. E i media hanno abboccato”.
E certo. Magari non è neanche morto ed è un pupazzo di gommapiuma tipo Muppet.
E questo perché, nella sua mente distorta dall’odio? Perché con quella foto la stampa avrebbe voluto indebolire l’UDC, giocando su sentimenti e compassione. Sentimenti che in casa Blocher non devono abbondare. Chissà la povera Magdalena come è cresciuta.
Secondo Christoph questo sarebbe un esempio di parzialità dei media. Parla quello che ha in mano “Die Weltwoche” e può spalmare milioni di volantini in tutto il Paese per spaventare i votanti.
Ma abbiate almeno un po’ di pietà, un po’ di vergogna. Ormai questa non è nemmeno più politica. Ricorda piuttosto certe macchine del fango di tristi regimi totalitari. Ormai quasi nessuno più si indigna. Si è anche stufi di indignarsi. E questi figuri continuano a stillare veleno come le ghiandole di cobra ipertrofici.
Come ai tempi del nazismo, il nemico va disumanizzato. Lo spiegava bene anche Goebbels nella sua propaganda.
Disumanizza la vittima, falla odiare, fa’ in modo che la pietà diventi un lusso per pochi. È allora che puoi colpire.
Fa’ diventare l’immigrato un criminale, sporco e cattivo, che porta malattie. Fallo diventare una specie di animale incapace di adeguarsi alla nostra cultura e alla nostra religione. È allora che puoi colpire.
Fa’ diventare una pecora un lupo. È allora che puoi colpire.