di Jacopo Scarinci
Importano il giusto i motivi che hanno portato Sergio Savoia ad abbandonare il timone dei Verdi a due settimane dalle elezioni. E nemmeno importa lanciarsi in ipotesi sul suo futuro politico che, finché non si saranno avverate, saranno discorsi da bar. Ciò che dovrebbe importare, semmai, è la reazione dei suoi seguaci alla notizia delle dimissioni postata su Facebook da Savoia stesso. E magari paragonarla alle dimissioni di Saverio Lurati dalla presidenza del PS.
Ricordiamo tutti come andò: settimane e settimane di tira e molla, fuochi incrociati, il caso Ducry e altre amenità portarono Lurati a dire “Grazie, basta” e a dimettersi. I commenti alla notizia sono stati di ringraziamento per quanto fatto, magari qualche critica, qualche commento su decisioni prese o non prese, su frasi dette o non dette. Io lo criticai per l’ammissione di sconfitta anticipata nel pomeriggio delle Cantonali, sconfitta poi tramutatasi in un meno zero virgola. Ma lo ringraziai allo stesso tempo per le qualità umane e per tutto il suo impegno di questi anni, come hanno fatto militanti ed esterni. Invece i commenti alle dimissioni di Savoia quali sono stati?
Andate sotto il suo post su Facebook: Leghisti che corteggiano, gente che ha votato sempre e solo lui ma mai i Verdi, altri che hanno criticato i Verdi nazionali per aver sostenuto – pensate! – posizioni di Sinistra. Un culto della persona diffuso e veemente, ultima e definitiva testimonianza di come sotto l’ormai ex coordinatore i Verdi abbiano imbarcato gente che con la loro storia non c’entrava un fico secco, che con la loro cultura politica (vedi Franco Denti) non aveva nulla da spartire e che ha reso un partito ambientalista e aperto un posto dove pure xenofobi e filoleghisti si sentivano a casa. L’eredità di Savoia è questa: un partito che di Verde non ha più niente.
Mentre lui cercherà fortuna chissà dove, la speranza è che per i Verdi inizi una nuova stagione, un ritorno alle origini, alla propria cultura politica, alle proprie battaglie. Di persone pronte a combatterle, scommettiamo, ce ne sono.