In merito all’articolo su Ada Marra, in cui si racconta del solito branco di lupi che ha insultato la consigliera nazionale vodese, abbiamo voluto capire meglio e conoscere il perché del loro agire così sfrontato, privo di freni. Una psicologa da noi interpellata, Licia Raimondi, prova a spiegarci quali siano le pulsioni nascoste dietro a questa violenza verbale.
“Di questi tempi assistiamo, un po’ basiti, all’esacerbarsi di molti rapporti, tra questi anche quelli tra la popolazione e i suoi politici. In un tempo in cui le istituzioni fanno acqua da tutte le parti e in cui per anni è stato portato avanti l’individualismo più sfrenato come filosofia di vita, ognuno si sente autorizzato a dire e fare ciò che ritiene meglio, senza troppi freni, né tanto pudore, né delicatezza. Pare inoltre che la Storia non abbia insegnato molto, che quasi non ci si ricordi più da dove veniamo ma che siamo ormai arrivati, e questo ci permette di dire e di fare tutto ciò che ci va meglio, tenendo poco in considerazione (o per nulla) l’effetto che i nostri comportamenti, le nostre opinioni possono produrre.
L’importante è farsi notare, non passare inosservati e quindi tutto diventa lecito. Questa grande arroganza, questo imperante egocentrismo narcisista, non ci permette più di apprezzare la diversità di un altro, la ricchezza che porta sempre con sé. Anzi, la diversità diventa allora una minaccia, qualcosa di pericoloso che va messo a tacere, che va annientato, distrutto, offeso, nel tentativo di azzittire l’Altro, di mortificarlo nel suo esistere.
In poche parole, siamo in un’epoca storica che ha ridotto i legami e le relazioni a puro opportunismo, dove l’Altro ha poco valore (o nessuno) o ne ha solo se attraverso di lui io posso acquisire visibilità e valore. Se poi l’Altro ha origini diverse, può diventare bersaglio a causa di questa “matrice” diversa, perdendo di vista che nel termine è contenuta la parola “madre”, cioè colei che dispensa la vita, al di là delle culture, al di là delle religioni, al di là delle ideologie. Ma, nell’epoca delle passioni tristi, anche la vita può dare fastidio.”