Caro Norman Gobbi, la chiarezza e la trasparenza devono essere le qualità principali di ogni politico: che sia un Consigliere comunale di periferia o un candidato al Consiglio federale come lei. Ed è per questo che vorrei rivolgerle qualche domanda che, stranamente, in questo Cantone nessuno sinora ha osato fare.
In un’intervista concessa domenica alla “SonntagsZeitung”, Christoph Blocher ha detto, riassumendo la pariglia, che l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa” può avere anche un’applicazione soft, anzi, molto soft. In pratica, il leader del partito che l’ha candidata in Consiglio federale è disposto a tornare al voto proponendo, addirittura, di non parlare più di contingenti ma di correggere l’articolo già votato sostituendoli con altre clausole. Evidentemente il muro contro muro con l’UE auspicato fino a poco tempo fa dall’UDC e dalla Lega dei Ticinesi, nei pensieri di Blocher, è destinato al fallimento.
A questo punto, signor Gobbi, potrebbe spiegarci quale sia la sua opinione al riguardo? Il suo movimento e, in particolare, “il Mattino della Domenica” hanno combattuto (e combattono) autentiche battaglie sull’applicazione del 9 febbraio, sui contingenti, sull’immigrazione e contro, citiamo, “la fallita Unione Europea” e gli “eurobalivi”. Adesso che si fa? Se verrà eletto in Consiglio federale quale posizione terrà? Quella che ha sempre sostenuto in questi mesi assieme al suo movimento o quella nuova fresca fresca di Blocher, artefice assieme a Brunner della sua candidatura?