Attorno alla candidatura di Ghiggia al Consiglio degli Stati si sta addensando anche quella melmosa congrega che a suo tempo fece la prima grande fortuna della Lega. Le dichiarazioni di sostegno del liberale destrorso Giorgio Giudici e della ciellina Mimì Bonetti Lepori ne sono il segnale più evidente.
Se l’ormai anzianotto e decotto ex sindaco trombato di Lugano non fa più storia, la pulzella d’Orléans de noantri due parole se le merita. Giusto per chiederle come si concilia con il Dio a cui lei dice di ispirarsi, e con le parole del di lui “emissario papale in terra”, l’appartenenza di Battista Ghiggia a un movimento che ha in odio gli stranieri, che passa come un carro armato sui corpi dei bimbi morti in fuga dalla guerra, che dileggia chiunque non la pensi come lui e che promuove attivamente la prostituzione. Dirà la non più pulzella: “Ma le radici di Ghiggia sono cristiane”. Sì, forse, ma ora sono ben piantate in una materia che non è proprio terra né buona né giusta.
Mimì e i sedicenti cristiani come lei hanno solo una fortuna: che Dio non esiste. Ché altrimenti la loro prossima vita sarebbe davvero un inferno.