di Corrado Mordasini
Non so voi ma io, da abitante limitrofo della grande Bellinzona, sono esterrefatto, ancorché un po’ terrorizzato. Apprendo dal Municipio che gli abitanti del capoluogo sono in costante aumento e raggiungono ormai la quota di 18’500 anime. Compresi 2000 e rotti parassiti che dimorano senza domiciliare nella generosa capitale.
Ma ciò che mi crea un forte senso di disagio e un rigurgito di svizzeritudine sono le moltitudini straniere che si pasciono alla tetta della grande mucca turrita. 18’500 abitanti dicevamo, di cui ben 3’361 italiani. D’altronde l’italiano è sempre di moda, va bene per tutte le stagioni, insomma un grande classico: il terùn è duro a morire e si è ormai infiltrato, al pari di CL, in ogni pertugio della nostra florida società, al punto che non riusciamo neanche più a riconoscerli! Pensate che io ho un amico che si chiama Esposito e parla dialetto. Addirittura quel suo infame nonno siciliano era ben integrato.
Ma passiamo alle stirpi meno ambite e vieppiù vituperate. Sì, perché almeno gli italiani lavorano, e qui siamo nell’ambito del lazzaronismo più becero. Furti di rendite invalidità e indennità di disoccupazione sono all’ordine del giorno. I numerosissimi esponenti delle etnie che seguono, non sono che pesi morti.
556 portoghesi. Perfidi, cercano di integrarsi ma quel loro sdrucciolevole accento li tradisce sempre. Giocano a calcio nelle nostre squadre, tifano Granata ma poi sotto sotto sono inguaribili divoratori di alieno bacalao.
319 bosniaci. Da quando la guerra di 25 anni fa ce li ha scopati sull’uscio di casa non se ne sono più andati. Con la scusa delle persecuzioni, si sono attaccati alla greppia come porcellini da latte all’ingrasso e chi si è visto si è visto. Ormai hanno scalato la piramide e cominciano ad apparire le prime imprese che non si fregiano di nomi insubrici ma di più infidi patronimici slavo musulmani.
152 kosovari. Dove ci sono i bosniaci a ruota seguono i kosovari, che poi nessuno ha mai capito bene dov’è il Kosovo, che lo confondono col Chocovo di più svizzera provenienza.
133 croati, e qui rimaniamo un po’ delusi, come anche per i serbi. Pensavamo fossero di più. Infatti sommando le due popolazioni arrivano appena a 260 e non raggiungono nemmeno lontanamente i bosniaci. Col senso di panico che creano tra le nostre genti, devono però essere almeno il quadruplo: dove si nascondono gli altri?
110 spagnoli, compreso il segretario del Partito Socialista, che non si smentisce mai come ricettacolo di immigrati a basso prezzo (il partito, non il segretario). Una capogruppo turca, un segretario spagnolo… ci si stupisce che ci siano ancora dei ticinesi. Secondo me Ghisletta è di origini curde.
105 turchi. Si comincia a ragionare. Piccole comunità con un centinaio di adepti possono essere tollerate.
73 eritrei. 73, signori! Poi non stupiamoci se nostra figlia arriva a casa con uno marrone e i nostri nipotini vengono fuori color gianduiotto! Ben un eritreo ogni 253,42 bellinzonesi normali (o quasi), ma vi rendete conto? Soprattutto sono preoccupato per quello 0,42 che non so dove sia ma deve stare parecchio male così amputato.
In tutto questo bailamme etnico, le delusioni sono molte comunque. I vituperati slavi, anche sommati tra loro, non raggiungono il 3,15% della popolazione. Insisto, i dati devono essere errati, sicuramente si nascondono nelle fogne o da qualche altra parte.
Secondo: i musulmani. Con tutto il can can degli ultimi anni, speravo in un invasione islamica senza precedenti, ma anche sforzandoci e mettendo insieme turchi e bosniaci (gli eritrei purtroppo sono cristiani) arriviamo a una miseria. 257 fedeli del profeta Maometto. Attacchiamocene anche un centinaio che magari si sono convertiti… 400? Dio che pena. Meno ancora degli slavi.
Ma la grande delusione è nella negritudine della popolazione. Il vituperato nègher di lombarda memoria da noi non attecchisce, forse è colpa del clima (politico?).
Anni e anni a gridare allo straniero e poi questi sono i risultati. Qualche migliaio di italiani e un misero pugno di altre etnie, una cosa penosa. Se questo è il Ticino preferisco Milano, almeno lì il razzismo ha più modo di potersi esprimere al meglio!