della Redazione
Come prevedibile, la condanna in Appello dei due agenti della Comunale di Locarno di cui abbiamo dato in esclusiva la notizia sabato (leggi qui) ha avuto degli strascichi. A dire la sua è la sezione cittadina del PS, e non solo su questo caso.
Con una nota, i Socialisti di Locarno puntano il dito contro Municipio e capi dicastero accusati di “minimizzare i fatti” e di dare risposte “sempre evasive”. Il PS locarnese spiega quali a suo avviso siano questi fatti, e ne esce un quadro preoccupante: “Alcuni casi recenti hanno messo in evidenza lacune nel comando e nella registrazione degli interventi. Le camere video nelle celle di sorveglianza, per fare un esempio, non funzionano mai, neppure quando sarebbe necessario che funzionassero per rilevare non solo i comportamenti delle persone fermate ma anche quelli degli agenti. Gli autori dei fermi e delle perquisizioni non vengono registrati. Quando il procuratore pubblico chiede lumi al comandante, questi non sa rispondere, si appella al lungo tempo trascorso e a improbabili vuoti di memoria. Chi ha proposto e ottenuto l’aumento salariale degli agenti non si è purtroppo impegnato a migliorarne la qualità attraverso, come noi avevamo proposto, corsi di formazione e di aggiornamento. Ora il risultato si vede.”
Il pensiero corre veloce ai due agenti condannati di cui sopra, condannati per abuso di potere, sequestro di persona, vie di fatto, ingiuria e violazione di domicilio: “Uno dei due agenti è recidivo. Entrambi sono già stati segnalati per interventi “sproporzionati”. I giudici di primo e di secondo grado li hanno ritenuti inattendibili, mendaci, pronti persino a cancellare le prove dei loro abusi.” In tutto questo il Municipio come si comporterà? Come scritto dal PS locarnese, confrontato con un caso simile il Municipio di Lugano ha prima sospeso e poi licenziato il reo: a Locarno cosa faranno? Servono delle risposte, e tempestive. Anche perché “tali insopportabili atteggiamenti non rappresentano solo una grave anomalia ma costituiscono un pesante pregiudizio per la credibilità dell’intero corpo di polizia”. Ma soprattutto, chiosano i socialisti, sono pregiudizi che colpiscono – oltre la cittadinanza – anche gli agenti che svolgono con perizia e dignità il proprio lavoro.
“Chi sorveglierà i sorveglianti stessi?”, si chiedeva Giovenale. Il Municipio di Locarno deve delle risposte, possibilmente senza banalizzare il tutto definendo l’affondo del PS figlio del clima elettorale. Perché non è così.