di Matteo Rossi
Che il Mattino della Domenica sia quello strano incrocio tra il diario sgrammaticato di un alunno di Scuola media e uno sfogatoio collettivo si sa da tempo immemore. Eppure si resta sempre colpiti da certe piroette degne della celebre ballerina russa Cholanka Sbilenka.
Nell’edizione di oggi, infatti, si invitano tutti a non disperdere alcun voto, a votare compatti Lega, a non disperdere preferenziali perché (uella) a Lugano e in molti comuni conterà pure lo zero virgola. Insomma, votare votare votare e mettere quanti più leghisti possibile nei Municipi. E fin qui oh, è il loro giornale di partito, che dovrebbero fare. Solo che poi la loro incoerenza esplode come una supernova già a pagina 2, in un riquadrino minuscolo (chissà come mai) che spiega la decisione del “governicchio” di concedere gli assegni AFI/API agli stranieri con permesso B con solito corredo di cortesie verso Consiglio di Stato, Beltraminelli, universo mondo da ormai consumato copione. Però in quel “governicchio” la maggioranza relativa è leghista, punto e basta. Perché il Mattino allora non dice che Zali e Gobbi contano talmente poco da essere regolarmente sconfessati (e qui bisognerebbe interrogarsi su chi la Lega manda in Consiglio di Stato e a far cosa) e che avere tanti leghisti al posto di comando non conta assolutamente nulla?
Quindi, perché si dovrebbe votare in massa gente che poi, arrivata al potere, dimostra di contare come il due di picche?