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C’era una volta un pianeta dove tutti si volevano bene. Era un pianeta felice.
Un giorno gli abitanti scoprirono che c’era una linea che divideva il pianeta esattamente a metà. Dopo un po’ gli abitanti della metà di sopra iniziarono a pensare che gli abitanti della metà di sotto avevano una faccia che non gli piaceva. E viceversa. Così quel pianeta venne diviso in due, e non si poteva passare da Di Sotto a Di Sopra e neanche viceversa. Erano due mezzi pianeti felici.
Dopo un po’ però gli abitanti Di Sopra della parte di qua iniziarono a pensare che quelli della parte di là avevano una faccia che non gli piaceva. E tirarono un’altra riga. Erano quattro quarti di pianeta felici.
Ma gli abitanti Di Sopra Di Là Di Sopra guardavano storto gli abitanti Di Sopra Di Là Di Sotto, e insomma alla lunga Il Pianeta Felice era diventato un reticolo di linee, e ogni quadratino era uno stato. E ogni stato era felice.
Ma dopo un po’ gli abitanti della parte destra dei quadratini iniziarono a pensare che gli abitanti… E insomma avete capito. Finché un giorno il paesino A si divise in frazioni: A1, A2. A3… E gli abitanti giocavano a battaglia navale ed erano felici. Ma poi i vicini A3b7y iniziarono a pensare che i loro dirimpettai A3b7z avevano una faccia che non gli piaceva, e tirarono una riga. E vivevano felici.
Il giorno dopo il signor Giovanni vide sua moglie Luisa sotto una nuova luce: gli sembrava strana. E tirò una riga proprio in mezzo al salotto.
Era felice. Dormì. Si svegliò. Andò in bagno. Fece pipì, e iniziò a pensare che la faccia che vedeva nello specchio non gli piaceva.
Gino Ceschina