di Corrado Mordasini
Un servizio della RTS romanda rivela una pratica che, seppur faccia incazzare, è probabilmente prassi consolidata all’interno del parlamento. Auto Suisse, l’associazione degli importatori di auto, ha foraggiato decine di candidati al Nazionale (i più fedeli naturalmente gli UDC) per le loro campagne elettorali dell’ottobre scorso.
“Donazioni” che, però, chiedevano in cambio il sostegno al raddoppio del Gottardo e all’iniziativa attualmente in corso “Per un equo finanziamento dei trasporti”. Un’iniziativa che in realtà chiede che i soldi delle tasse sui trasporti vadano per la costruzione di nuove strade, veicolata con un’immagine volutamente fuorviante che, se non viene letta nel dettaglio, sembra dare a intendere che si parli di ecologia: testi in verde chiaro, un semaforo con tutte le luci verdi, un bel SÌ verde su sfondo bianco.
E il vice presidente del PLR, intervistato da RTS, candido come un narciso a primavera, dice che in fondo è normale, e che lui quei soldi li ha presi volentieri perché, insomma, si sa, una campagna è cara. Poi lui ha sempre difeso i camionisti.
La cosa avrebbe dovuto essere discretamente nascosta, ma alcuni potenziali beneficiari si sono rifiutati come, per il Ticino, Fabio Regazzi. E quando uno fa una cosa corretta bisogna pur dirlo. Non parliamo poi di quei poveri merli di socialisti e verdi che riescono anche a indignarsi per pratiche che ormai fanno parte della politica dai tempi di Caligola.
Ogni volta che votiamo, signori, dovremmo ricordarci, inutile dirlo, di cosa fanno i nostri parlamentari. Dovremmo ricordarci in che consigli d’amministrazione sono e da chi vengono foraggiati. Per la maggior parte di loro, illudersi che facciano gli interessi del popolo è pura chimera.