“Credo nella politica di milizia, ma non posso arrivare dappertutto”, con queste parole il municipale di Lugano Roberto Badaracco ha ufficializzato le proprie dimissioni dal Gran Consiglio.
Con i tempi che corrono è apprezzabile l’onestà di Badaracco, soprattutto verso i propri elettori: si è candidato, è entrato in Municipio e ora, come è giusto che sia, vuole impegnarsi al massimo per svolgere al meglio questa delicata funzione. In un mondo normale non dovrebbe essere un evento questa notizia, però il mondo in cui ci è dato vivere è quello dove c’è chi come Quadri riesce a essere contemporaneamente municipale, Consigliere nazionale e direttore di un settimanale o chi, come Lombardi, è contemporaneamente Consigliere agli Stati, coordinatore ad interim del suo partito, presidente dell’Ambrì e controlla MediaTI. Quello di un municipale a Lugano è un impegno in teoria al 50%, ma che è ovvio comporti uno sforzo maggiore che rende, secondo Badaracco e secondo noi, difficile accumulare altre cariche. Sarà per questo che Quadri a Berna non si vede mai e quando si presenta rimedia figuracce? Forse, ma intanto quello stipendio glielo paga il contribuente. Anche l’elettore leghista solito sbraitare contro il cumulo di cadreghe.
Badaracco nella sua nota ha definito “quasi inconciliabili” gli impegni di municipale, gran consigliere e nel suo studio legale. Chissà che ne pensano Quadri e Lombardi.