“Tra il gennaio 2014 e il dicembre 2015 sono stati effettuati 594 attacchi a strutture ospedaliere di 19 nazioni uccidendo 959 persone e ferendone 1561”: sono dati dell’OMS (Organizzazione mondiale della salute).
Nel 62% dei casi si tratta di attacchi mirati e quindi di crimini di guerra. Condannati dall’ONU e da tutte le possibili istanze internazionali, ma di fatto sempre impuniti. I bombardamenti più frequenti avvengono in Siria, Libano, Afghanistan, Yemen e Iraq. Nella sola Siria si sono registrati 122 attacchi agli ospedali che hanno portato alla chiusura – sono dati dell’UNICEF – di 600 cliniche e posti di soccorso. Sempre più frequenti anche gli assalti alle ambulanze. L’organizzazione “Physicians for Human Rights“(PHR) ha registrato nel 2015 la morte di 107 medici e infermieri. Il 72% ha perso la vita durante gli attacchi aerei, l’11% è deceduto per ferite dovute a colpi di fucile e un altro 11% è morto sotto le torture; il 5% ha subito la condanna a morte.
Carla Del Ponte ha denunciato proprio oggi i crimini di guerra commessi in Siria.