Ho voluto tenere lo stesso titolo che il sedicente giornalista Aron D’Errico, patrizio di Corcapolo, cattivista e chiuditore di frontiere ha usato per denunciare, a suo parere, fatti incresciosi avvenuti in quel di Locarno, ridente cittadina sul Verbano che ha la sfortuna di averlo come consigliere comunale. Ma lasciamo parlare il sedicente:
“Infatti, in Città Vecchia, sono in corso dei lavori per la realizzazione di una nuova termopompa di uno stabile: come idraulico è stato chiamato un padroncino italiano, con veicolo targato Milano! Non c’erano idraulici a Locarno che potevano fare questo lavoro? (…)”
E poi parte la solita tiritera con toni pacati e sereni sulle colpe della libera circolazione, degli immigrati, del buonismo, dei kompagni ecc. ecc. D’Errico prosegue:
“I fringuelli cinguettano che il proprietario dello stabile porti un cognome molto conosciuto a Locarno in campo politico! Infatti, si mormora che lo stabile sia di proprietà di una nota grande famiglia, proprietaria di molti immobili in Città Vecchia, che ha tra i suoi rampolli un esponente di spicco a Locarno di un partito storico in affanno…”
A noi sinceramente non frega una cippa di chi sia lo stabile, fatto sta che il fringuello ha trovato evidentemente un pollo come interlocutore. A D’Errico sarebbero bastati un minimo di ricerca e informazione, ciò che potrebbe fare chiunque, per scoprire che in quello stabile non ha lavorato nessun padroncino, ma un operaio della ditta Torisa SA, installatrice di termopompe di Minusio. A questa, si aggiungono l’Inelettra di Gambarogno per gli impianti elettrici e Impresa Canonica, di Locarno, per la parte edile. Insomma, un parterre tutto ticinese DOC.
Si sa, i polli sono un po’ come le gazze, prendono facilmente degli abbagli. La prossima volta, magari, non dare retta a ogni fringuello che ti viene a cifolare all’orecchio.