“M’incavolo quando vengo a sapere che un mio amico che detiene un piccolo Hotel cercava tra i “locali” nostri un/una giovane per preparare le colazioni al mattino. Gli avrebbe dato come da contratto chf 3’500.– ca, Ripeto stagionale, quindi poteva essere uno/una studente oppure qualcuno alle prime armi. Ebbene NON HA TROVATO ALCUN TICINESE……e alla fine ha optato per una frontaliera….
Ecco queste cose oltre a far male …rispecchiano anche un’altra realtà in Ticino. Molti pensano di andar a lavorare guadagnando come un direttore di banca di 20 anni fa… (oggi sono cambiati i salari anche in questo settore….dumping concorrenziale italiano) Questo mi fa incazzare … perché ancora troppi in Ticino rifiutano posti di lavorio e poi puntano il dito sui frontalieri…che rubano i posti. Dobbiamo pure noi fare un esame interno sia collocativo, salariale ma pure un’esame sull’istruzione fornita.”
Tiziano Galeazzi
E ha ragione Tiziano Galeazzi, Consigliere comunale a Lugano che ha perlomeno l’onestà intellettuale di ammettere che si punta il dito contro i frontalieri a sproposito, come fa peraltro il Mattinonline che ospita questa sua lettera.
D’altronde, in dirittura d’arrivo c’è proprio l’iniziativa UDC “Prima i nostri”, che prevede l’obbligo di cercare tra la manodopera locale prima di rivolgersi al frontalierato. Un’operazione totalmente inutile proprio per il motivo che riporta lui sopra. E nello specifico perché:
- I posti di lavoro offerti sono spesso a basso valore aggiunto e a stipendi bassi. Stipendi che difficilmente permettono di vivere dignitosamente in Ticino;
- Spesso i ticinesi nemmeno si presentano o rifiutano condizioni di lavoro che i frontalieri, per ovvi vantaggi, accettano;
- Una volta che ho chiesto alla manodopera locale un posto di architetto per 1’500 fr e non ho trovato nessuno (ovvio) mi rivolgerò al frontaliere che accetterà.
Dov’è il problema? Nel dumping salariale, appunto. L’iniziativa dell’UDC è solo fumo negli occhi degli allocchi. In realtà non cambierà un fico secco se non si attueranno misure antidumping e contratti collettivi. Un governo borghese aiuterà sempre prima l’economia dei cittadini (http://www.ticinonews.ch/ticino/233401/misure-anti-dumping-sospese-le-reazioni-in-ticino).
Apriamo gli occhi e ragioniamo bene una volta per tutte: sia a destra che a sinistra c’è gente che crede davvero che si possano migliorare le cose, ma devono essere fatti gli interessi delle persone che lavorano, del tessuto vivo del cantone, non quelli delle holding o dell’economia, che prosperano su licenziamenti e frontalierato con stipendi disgustosi.