Un passo indietro: nell’aprile 2015 il Consiglio comunale di Locarno approva un nuovo Regolamento sulle prestazioni contrattuali con i gestori delle reti di approvvigionamento. Traduzione? Una nuova tassa a carico dell’utente, questa volta per l’uso del suolo pubblico a causa della fornitura di energia elettrica. Inutile dire che: 1) Da questa tassa erano esentati i grandi consumatori; 2) Il gruppo consiliare del PS aveva inoltrato ricorso.
Ebbene, qual è la novità? Quel ricorso è stato vinto. A distanza di un anno e mezzo, il servizio ricorso del Consiglio di Stato ha dato ragione al PS di Locarno e ha annullato la decisione presa dal Consiglio comunale. Stesa cosa è successa ai rappresentanti del PS di Cadenazzo, che militanti nella lista civica de “L’altra Cadenazzo”, avevano inoltrato ricorso.
Ancora una volta, con i fatti e non le chiacchiere, si è dimostrato come la Lega del locarnese Aron D’Errico sia solo fuffa: per difendere i cittadini da un’iniqua e ingiusta tassa sono scesi in trincea i socialisti e, al contrario di quello che succede quotidianamente al movimento di via Monte Boglia, questo ricorso l’hanno vinto.
Che liberali e pipidini siano più portati a lavorare con la calcolatrice sempre e comunque a danno delle categorie di cittadini più deboli ci siamo ormai abituati, ma il partito della gente, strenuo difensore della ticinesità, contro chi ci ruba il lavoro, si veste in maniera diversa dalla nostra, non mangia almeno una volta alla settimana la “cazzöla” o al col da ciün con la polenta, dove sta? Forse è troppo impegnato a controllare la stazione di Chiasso o contare quanti burkini entrano al giorno alle piscine.
Forse non starà bene, forse non saranno più tempi giusti per sincerità e galanteria, ma i cittadini almeno un grazie, al PS, lo potrebbero anche dire.