Si dice che Babbo Natale non esista, che sia un’invenzione della Coca Cola. Si sussurra che anche la Befana non esista, come pure il Coniglio di Pasqua, la Fatina dei dentini e l’Omino dei Sogni. Ad un certo punto della tua infanzia i tuoi genitori ti informano che chi mette i regali sotto l’albero sono loro, non c’è nessuna magia. Si aspetta che tu vada a dormire, si tirano fuori i pacchetti dai vari nascondigli e li si fanno trovare la mattina di Natale.
Per te, bambina o bambino ancora quasi del tutto innocente, è indubbiamente un brutto colpo. È come venire scaraventati di colpo nell’età adulta senza che ti abbiano chiesto il permesso, è come vedere la magia scomparire davanti ai tuoi occhi. Anche trovarsi dall’altra parte della barricata, nel ruolo di genitore, non è così facile. Ti trovi ad infrangere un sogno di tuo figlio. Qualche giorno fa mio figlio Alessio di sette anni mi ha detto “Sai mamma, un nostro compagno a scuola ci ha detto che Babbo Natale non esiste. È vero?”. L’ho guardato a lungo, mi sono soffermata su quegli occhioni ancora scintillanti e gli ho risposto che io credo all’esistenza di Babbo Natale. Anche lui, mi ha risposto, pensando già a latte, biscotti e carote da lasciare vicino all’albero per il nostro amico vestito di rosso e le sue amiche volanti. Nelle ore seguenti ci ho pensato a lungo e sono giunta a questo pensiero: è essenziale che i nostri bambini credano nella magia del Natale, nelle fiabe o nelle leggende. Ci vuole chi protegga l’innocenza e la fantasia dei bambini e ci vuole chi protegga la nostra fantasia e la nostra speranza. Non possiamo perdere il bambino che vive dentro di noi. Al di là degli aspetti consumistici e commerciali che spesso contraddistinguono le varie ricorrenze, nel mondo abbiamo bisogno di luce, speranza e positività, oggi più che mai. Anche noi adulti non dovremmo mai perdere la nostra meraviglia, il nostro divertimento, la voglia di giocare e divertirci. Invece siamo sempre più confrontati con i problemi che la vita ci pone davanti, giornate di corsa e senza respiro, pensieri che si allargano nella nostra mente togliendoci la capacità di vedere il mondo a colori. Per questo io credo a Babbo Natale, alla Fatina dei dentini e agli altri personaggi.
Perché io voglio credere alla magia della fantasia, voglio meravigliarmi ancora della bellezza del mondo anche se a volte questa bellezza è nascosta da cose brutte e terribili. Quando vedo le luci, ascolto i suoni o il naso si riempie di profumi speciali di arancia e cannella, ritorno indietro nel tempo a quando ero bambina e mi ricordo del mal di pancia che mi veniva aspettando di svegliarmi al mattino presto per correre a guardare sotto l’albero. Mi ricordo che ero sicura di aver sentito la slitta atterrare sul mio tetto, di aver sentito il suono delle campanelle. Quel suono è ancora il mio preferito in assoluto e spero che sempre lo sarà. Il mio augurio per queste feste in arrivo è quello di rallentare , respirare e guardarsi intorno. Abbiamo bisogno di ritrovare un equilibrio che sembra essere andato perso, riallacciare rapporti umani, tendere la mano verso chi ha bisogno di aiuto o accettare l’aiuto che ci viene dato. Ci serve fare spazio nel cuore per le cose che contano.
Ho chiesto questo a Babbo Natale, sono certa che questa mattina mi abbia ascoltata.