Non dico spesso la mia, ma sono contento che abbia vinto il no. Una costituzione, per quanto bella, si può sempre far più bella. Ma esiste una questione di metodo. Il metodo a cui sono abituato è quello che, purché si cambi un articolo alla volta, si può cambiare tutto. Una costituzione è l’unico contratto che non può avere postille scritte in piccolo, e questa le aveva.
Ma questa vittoria deve anche far pensare a chi ha vinto. Ha vinto chi ha pensato mesi su cosa votare, chi s’è letto e riletto il testo. Chi trovava del buono nei cambiamenti, ma s’è congelato perché la potenza di una costituzione è quella dell’atomo e può sia spingere un treno sia farti polvere.
Ma hanno vinto anche quelle moltitudini che hanno letto solo il titolo, ma che titolo… solo l’autore. Quelle moltitudini che non usano l’acca coniugando il verbo avere. Quelli che il congiuntivo gli è caduto di dosso insieme alla placenta. Che il punto e virgola è solo un melius abundare quam deficere. Che non hanno votato per i diritti e i doveri dei cittadini e di chi li governa, ma per una squadraccia, qualunque essa sia. Che postano bufale senza lo sforzo di leggere se il sito da cui le prendono è liberoquotidiano o quotidaino. E poi se gliele smonti, hanno ancora ragione loro, perché anche se è una bufala “quello è così scemo e game over”.
Hanno vinto quelli che se riscrivessi io una costituzione gli toglierei il diritto di voto, poi mi fermerei a pensare, e glielo ridarei, perché quella è una costituzione. La costituzione è una cosa che fa male al cervello, ma il cervello non riesce a farla diversamente. La costituzione fa rima con condivisione, anche se a nessuno piace condividere. A me non piace, ma so che mi è indispensabile per sopravvivere.
Anche qui in Svizzera, secondo me, ultimamente nella costituzione s’è infilato un po’ di tutto, un po’ di troppo. Anche qui s’è fatta un po’ troppo squadraccia, quando c’era da votarne un nuovo articolo. A volte ero d’accordo, a volte non lo ero. A volte ero d’accordo ma per il motivo opposto alle moltitudini. A volte avrei voluto farmi polvere e lasciarmi calpestare da quelle moltitudini.
Ma questa è la democrazia, che non mi piace sempre, ma è scritta nella costituzione svizzera, così come in quella italiana. E la democrazia vuole anche che io chieda a queste moltitudini: Per piacere. In ginocchio ve lo chiedo, per piacere. Aprite un libro, tornate a scuola, aprite anche solo accademiadellacrusca.it. Ma imparate le acca, i congiuntivi, le subordinate. Imparate anche solo tutti i presenti indicativi. Io ho sinceramente voglia di cambiare la costituzione ogni giorno, articolo per articolo. E ho sinceramente voglia di farlo con voi. Ma per farlo, in qualunque modo vogliate, fatemi il sacrosanto piacere di sapere almeno scriverla. Cazzo.
Filippo Süssli