Esiste una Svizzera bella, aperta, solidale. L’abbiamo sempre detto, ed è stato bello ritrovarci in tanti tutti insieme questa mattina a Chiasso in occasione del Premio Alpes Ouvertes 2017 conferito a Lisa Bosia Mirra e Don Giusto Della Valle.
“Le frontiere sono nella nostra testa”, disse Cornelius Koch, prete dei poveri e fondatore di questo premio. E in sala la sensazione era proprio questa. I racconti di Lisa Bosia, di Don Giusto e di tutti gli ospiti intervenuti a questa bella festa ne sono la dimostrazione. E soprattutto quelle di Bosia Mirra sono state parole dure in merito a quanto successo la scorsa estate alla frontiera con l’Italia. “Dei quasi 10’000 rinvii dalla Svizzera verso l’Italia un terzo erano minori non accompagnati” ha detto nel suo discorso la deputata. “Nel suo rapporto l’Osar, Organizzazione Svizzera di Aiuto ai Rifugiati così come Amnesty International, chiede che i rinvii di minori non accompagnati siano immediatamente sospesi. Dice l’Osar: “La Svizzera ha il dovere di accertarsi che i fanciulli allontanati siano affidati a un membro della loro famiglia, a un tutore o a una struttura di accoglienza che ne garantiscano la protezione. Le riammissione a cui abbiamo assistito durante l’estate violano le disposizioni della Legge federale sugli stranieri”. Non solo l’Osar ma anche l’UNHCR raccomanda di non applicare le categorie di soggiorno illegale a chi può essere riconosciuto immediatamente come profugo poiché proprio per la natura di profugo la persona in oggetto non avrà con sé documenti di identità o di legittimazione.”

Per noi non sarà mai banale racconto questo, ma denuncia. Denuncia dell’inciviltà umana, del farsi beffe di leggi, accordi internazionali e comune buon senso. Abbiamo ancora negli occhi il dramma della stazione di Como, ma abbiamo anche vivido in noi quanto hanno fatto persone speciali come Lisa e Don Giusto, tutti i volontari che hanno regalato sorrisi e speranze a chi fuggiva da guerra e povertà. Questo premio non poteva andare a due persone migliori.
Grazie per averci spiegato con umiltà e dolcezza come l’umanità e la solidarietà siano ancora valori su cui fondare vite e migliorarne altre. Grazie, Lisa e Don Giusto.
