Tra i tanti miti misteriosi da sfatare in questo cantone svetta quello dell’efficienza di Claudio Zali. La conclamata incompetenza di Gobbi non deve far credere che il suo collega in Consiglio di Stato sia da meno: prova ne è l’ennesima presa di posizione della Commissione della concorrenza (COMCO) di oggi.
La Commissione, infatti, ha informato di aver svolto un’inchiesta nei cantoni Berna, Vaud e Ticino per verificare una cosa semplice semplice. “L’accesso al mercato per le imprese e gli indipendenti extracantonali è conforme alla legge federale sul mercato interno?” No, non lo è: “La COMCO è giunta alla conclusione che l’accesso al mercato nei settori dei servizi di sicurezza privati, delle attività di ristorazione e alberghiere, delle attività di accoglienza di minori, di artigiani, di fiduciari, di architetti e ingegneri e delle attività di costruzione è ancora ristretto alle normative cantonali”. Insomma, il casino suscitato dalla LIA (l’Albo con iscrizione obbligatoria per gli artigiani, anche indigeni, che vogliono lavorare in Ticino) porterà anche ad abrogare l’albo dei fiduciari, quello degli ingegneri e architetti e quello delle imprese di costruzione? Un ennesimo, brillante risultato caro ministro Zali.
E perché potrebbe succedere questo? Perché, leggiamo sempre nel comunicato, “la COMCO raccomanda ai cantoni di conformare le procedure di accesso alla Legge sul Mercato Interno”. Insomma, un’altra sonora bocciatura alla geniale LIA del ministro leghista.
Era il 22 novembre 2016 quando la COMCO interpose ricorso al Tribunale cantonale amministrativo ticinese riservandosi di inoltrare ricorso anche al Tribunale federale. Questo appello non è stato minimamente ascoltato da un ministro tanto bravo a definire Lugano “villaggio gallico sul Ceresio” quando deve far finta di bisticciare col Boris ma che, evidentemente, considera il Ticino super partes, quindi un mega villaggio gallico a sud delle Alpi.
E dire che Zali, vista la sua precedente professione, di questi temi dovrebbe essere esperto. Invece no. Oltreché produrre leggi e provvedimenti che non cavano un ragno dal buco, e queste sono questioni politiche, Zali si mostra debole anche nel campo del diritto. A chi non ricorda bene di cosa si stia parlando, riproponiamo l’elenco della documentazione e delle spese che un artigiano ticinese (e non) deve presentare per poter lavorare e come fossero emerse già mesi fa le problematiche sotto gli occhi di tutti oggi.
Quindi, caro ministro Zali, che si fa ora?