Se vi recate nel Malcantone e passate dalle parti di Breno, date un’occhiata alla casa comunale, un tempo scuola maggiore e di disegno.
Sulla facciata scoprirete tre scritte ammonitrici: Rimboscare i monti – Coltivare i prati – Studio – Morale – Lavoro. La quarta facciata, sul retro, è vuota e ho provato a immaginare la massima che avrebbero proposto i nostri progenitori di fronte ai radicali cambiamenti del modo di vivere e di lavorare imposti da una scatenata digitalizzazione: e mi è parso di sentire un sommesso CHI VA PIANO, VA SANO E LONTANO.
Oggi non sappiamo dove ci porta la digitalizzazione. Di certo avrà conseguenze dirompenti sul mercato del lavoro. Emergeranno nuovi mestieri che oggi non possiamo nemmeno immaginare ma non è detto che rimpiazzeranno i milioni di posti di lavoro persi. Di fronte alla certezza di essere sostituiti in tutti i campi possibili da macchine e robot non dovremmo forse tracciare una linea tra l’umano e la macchina? Per esempio: ha senso abolire le cassiere dei grandi magazzini sostituendole con il self-service digitale? È davvero opportuno affidare la guida dei treni a un robot, peraltro costosissimo, lasciando a casa il macchinista? Sono vere innovazioni oppure stratagemmi per la massimizzazione dei profitti suggeriti dai guru della consulenza aziendale? Henry Ford, che non era certamente un socialista rivoluzionario, ammoniva: “C’è vero progresso solo quando tutti, davvero tutti, beneficiano dei vantaggi di una nuova tecnologia”.
In questo quadro un po’ inquietante sono affascinato dalle esperienze professionali di molti giovani capaci di coniugare i saperi antichi con le nuovissime frontiere della scienza e della creatività mescolando competenze artigianali e innovazione scientifica e aprendosi al mondo. Il vero pericolo non è costituito dai computer e dai robot che inizieranno a pensare come gli uomini, ma dagli uomini che continuano a pensare come computer.
L’antica scritta della scuola maggiore di Breno STUDIO MORALE LAVORO rimane di palpitante attualità.
(diffuso in Moby Dick, RSI Rete Due, il 18.3.2016)