Di Massimiliano Robbiani stupisce soprattutto la capacità di infilarsi in polemiche senza alcun senso e senza alcun motivo apparente. Non si capisce se sia puro istinto suicida o perché proprio non riesce a evitarlo, ma è così.
Ultima in ordine temporale, la recente sortita su Ticinolibero dove, in merito al caso delle due rom ingabbiate all’esterno di un supermercato in Toscana, Robbiani afferma: “La gente è stufa e non sopporta più tutto questo. Dunque, non posso giustificare l’accaduto ma neppure condannare chi subisce giornalmente gli attacchi fuorilegge da parte dei Rom“. La morte dello stato di diritto, il trionfo della vendetta privata e tutto questo, ovviamente, arriva da un rappresentante delle istituzioni, granconsigliere ed ex municipale.
Per carità, nel gran teatro Ticino ce ne sono state e ce ne saranno di peggiori. E anche Robbiani ci ha abituati a commenti ben peggiori. E vogliamo dirla tutta? Che ci sia un problema sicurezza in Italia è assodato. Solo che ingabbiare gente in attesa che arrivi la polizia non è una soluzione né un comportamento civile. “Eh ma prima che arrivino le forze dell’ordine le zingare scappano”, potrà obiettare qualcuno. Beh, è un problema delle forze dell’ordine e con loro bisogna protestare. Sono o non sono loro i deputati alla nostra sicurezza? Bene, se in Lombardia non funzionano bene né prevenzione né soluzione del problema bisogna che si siedano attorno a un tavolo e che tirino fuori idee che non siano le genialate di Salvini.
Un uomo delle istituzioni come Robbiani non può dire che non se la sente di condannare uno che compie gesti simili. Se mentre sistema cioccolate in una Coop vede un morto di fame che ruba un Balisto, chiama aiuto o lo chiude in un cassonetto? Supponiamo la prima. Quindi non faccia il solito smargiasso leghista e si ricordi di avere un ruolo istituzionale.