Ma la polizia ferroviaria, e la polizia in genere, quella che fa controlli a tappeto e verifica l’identità di ogni povero disgraziato con una tonalità di pelle più scura del beige, non riesce a evitare che questi disperati si folgorino sui tetti dei Tilo?
Oggi, alle 17:00, un altro uomo è rimasto folgorato dalla corrente dei cavi sul tetto del Tilo che attraversa la frontiera tra Milano e Chiasso. Ora è all’ospedale che combatte tra la vita e la morte. Il treno che per molti è abitudine e che per altri speranza di una vita migliore, sta diventando una specie di bara viaggiante.
Ma è mai possibile che a pochi giorni dal migrante morto bruciato su un treno a Chiasso succeda la stessa cosa? La polizia che persegue con pedanteria, su ordine di Supernorman, i controlli alla frontiera, non è in grado di evitare che questi viaggi di sola andata di illusi migranti, che scappano proprio dai loro controlli abbiano termine?