Non di cacche, pardon, ma di chicche parleremo. Facciamo però una piccola premessa: tra poco si voterà per la tassa sul sacco, si deciderà se siamo persone civili, e cioè se preferiamo eliminare le porcherie che produciamo, o se ce ne freghiamo e preferiamo non pagare. Per la distorta mentalità di una certa frangia della Lega, infatti, la tassa sul sacco sarebbe un iniquo prelievo sulle spalle dei cittadini. Cittadini che però non si sognerebbero di andare in comune a pretendere di farsi pagare la bolletta dell’elettricità. Henrik Bang, evidentemente fautore della tassa, viene attaccato in una “chicca” del giornale leghista, al Mattino piacciono tanto le chicche. Bang viene ritenuto bugiardo. Non è possibile che lui e la famigliola, asseriscono i legaioli, producano solo un sacco di rifiuti di 17 litri ogni due settimane. Bang, con aplomb britannico, non solo conferma, ma spiega anche come fa e invita i giornalettai del Mattino a casa sua per verificare. ma ascoltiamo direttamente Bingo:
“Faccio un invito pubblico all’autore di questo simpatico articoletto per un invito a cena. Con piacere gli spiegherò come funziona il riciclaggio in casa Bang. Per trasparenza in famiglia siamo in tre, 4 se includiamo la gatta adottata che simpaticamente chiamiamo “cipolla”, ma possiamo includere pure lei visto che la sua bustina vuota finisce nel sacco. Per info non buttiamo niente nel water, non siamo minimalisti, non bruciamo nel caminetto anche perché non lo abbiamo e non siamo spesso fuori a cena. A casa nostra ricicliamo quanto segue: l’elenco tassativamente in ordine decrescente: Plastiche: un sacco equivalente a 20-25 litri settimanali, Carta e cartone: almeno un sacco di carta ( tipo quello dei supermercati) alla settimana, Verde e umido: circa un secchiello da 7 litri la settimana, Vetro: una media di 4/6 bottiglie di vino, 10/15 di birra, un vasetto di miele o confettura e qualche altro vetro al mese, PET: qualche bottiglia saltuaria di bibite dolci tipo the freddo e qualche flacone Metallo e alu, dal coperchietto dello yogurt ai tappi delle birre, ecc. ecc. sagex: quando capita, ma non compro stereo o apparecchi con frequenza mensile. Vestiti: se sono in ordine vengono regalati a chi ne ha bisogno se invece sono conci finiscono a fare gli stracci in ditta. Elettrodomestici, caricatori, toner, neon, vengono portati all’ecocentro, così come le batterie. Per il resto rimane veramente poco che finisce nel sacco da 17 litri. Aspetto e confido in una risposta positiva, con informazioni di quanti sarete, se siete vegetariani, e se avete delle intolleranze. Sarà un piacere mostrare quanti rifiuti NON riciclabili produrremo dalla cena che abbiamo il piacere di offrirvi. Unica richiesta che faccio, niente di impossibile, un piccolo reportage oggettivo su come funziona il riciclaggio in casa Bang.”
Dubitiamo che chicchessia degli anonimi estensori del Mattino si presenterà mai alla porta di Bang. Comunque una lotta tra la civiltà, la consapevolezza del proprio ambiente e la triste abitudine a fregarsene come in passato è in atto, tutto qui.
Ma siamo sicuri che in Ticino saranno più i Bang che i Boris.