Alla faccia delle libertà personali, una volta tanto care a chi seguiva il pensiero liberale, la deputata Polli chiede al Governo di istituire l’obbligo dei quadri medici e dei dirigenti dell’Ente ospedaliero di risiedere in Ticino e addirittura “nella regione in cui si trova l’ospedale in cui lavoreranno”.
Follia allo stato puro, raggiunta nella spasmodica gara ad essere più leghisti della Lega.
Il criterio di nomina non dovrebbe essere che uno solo: scegliere il migliore per il bene dell’Ente e soprattutto dei pazienti.
Ma una domanda s’impone: la solerte Maristella e i suoi compagni di cordata saranno altrettanto determinati nel chiedere coerentemente l’applicazione dello stesso principio anche alle cliniche private ticinesi che godono, al pari dell’EOC, di finanziamento pubblico multimilionario? Aspettiamo curiosi.