I nostri figli sopportano già sollecitazioni a sufficienza. Penso che vivano in una società molto più impegnativa della nostra alla loro età. La scuola, le attività del tempo libero, il bombardamento continuo da ogni tipo di media, le chat, i compagni. E poi naturalmente ci siamo noi genitori. Con il nostro compito tradizionale e non facile. E con le nostre ansie, le nostre nevrosi alimentate da leggende metropolitane, catene di Sant’Antonio, rumors, chat, bufale da social, frustrazioni e gonfiature. E che cerchiamo di scaricare sui nostri figli con messe in guardia fondate sul nulla, consigli su temi irrilevanti, magari sbraitando il sabato a bordo campo sfogando la rabbia accumulata al lavoro. Quanti errori. Affrontiamo con loro le questioni di fondo, approfondiamo, filtriamo, e lasciamoli crescere un po’ più sereni.
Antonio Civile