Il canton Vaud ha una specificità: il riconoscimento di pubblico interesse delle comunità religiose. Attualmente solo la religione cattolica e quella protestante hanno lo statuto di istituzioni di diritto pubblico, e ricevono così dei sussidi cantonali. Naturalmente i soldi non è che te li tirano dietro, e per averne diritto, oltre che fare richiesta di riconoscimento, devi garantire il rispetto dei principi democratici e la trasparenza finanziaria.
L’UDC, nella sua paranoia anti islamica, aveva indetto una raccolta firme denominata “contro l’integralismo religioso”. 3000 firme raccolte sulle 12’000 necessarie. Diciamolo chiaro, una vera miseria.
Ricordiamo agli amici UDC che la galoppante avanzata islamica in Svizzera può contare su circa il 2,5% della popolazione (e non tutta necessariamente osservante). Non proprio un’onda anomala. È questa dunque, in poco tempo, la seconda legnata all’UDC che cerca regolarmente di soffiare sul fuoco delle guerra di civiltà, creando più problemi di quelli che risolve. Forse la gente comincia a capire quanto sia sterile questo modo di fare, quanto sia inutile creare tensioni che poi finiamo per pagare noi stessi.
Liberté, egalité, fraternité: ce l’ha ricordato adesso la Francia, che c’ha campato per 200 anni. L’UDC invece porta avanti pensieri che hanno creato buio e angoscia, oltre che milioni di morti. Sta a noi, e a tutti i paesi che ci circondano decidere se crescere con intelligenza e fratellanza o se cedere alle sirene della destra e dell’integralismo islamico, che mai come oggi sono andati a braccetto.