Che siamo vittime della pubblicità lo diciamo dagli anni ’50. Qui però, oltre alle vittime, ci sono gli effetti collaterali. Lo vediamo in queste due simpatiche perle digitali dove agli articoli vengono accostate le pubblicità, appunto. Pubblicità che si alternano in automatico sul portale. Ovvio che il cliente non ha margine nel decidere a che articoli accostare la sua immagine. Raggiungiamo così notevoli picchi di comicità involontaria.
In questo caso, l’articolo su Tamara Merlo defenestrata dai Verdi e quello sulla Camera di commercio accostata alle mafie. Insomma, non sempre la pubblicità fa un bel servizio al cliente.