Mezzo Ticino sta accorrendo disperato al capezzale del casellario giudiziale, e l’altra metà se ne sta zitta. Ma tutta questa disperazione, tutta questa rabbia, sono davvero giustificate? Vediamo il problema con calma.
3/5 del Consiglio di Stato ticinese (praticamente i non leghisti) hanno deciso di ritirare la richiesta della fedina penale per i frontalieri quando verrà firmato l’accordo fiscale con l’Italia. Diciamolo subito: è una calata di brache. Fondamentalmente i leghisti hanno ragione. Il casellario gli svizzeri lo devono presentare e spesso pure gli italiani a casa loro. Non era una misura contraria al buon senso, almeno in senso stretto. Solo che era contraria al famosissimo Accordo sulla libera circolazione, e siccome l’Italia si è impuntata, era chiaro da almeno un anno che il Ticino ci avrebbe dovuto rinunciare, o la Svizzera sarebbe rimasta nella lista nera italiana.
Ora, quanto vale, in soldoni, il casellario giudiziale per il Ticino? Poco. Non è dissuasivo per i frontalieri, è evidente. Quanto vale il commercio svizzero con l’Italia? Un’enormità. E anche dividendo quell’enormità per i cantoni Svizzeri, in soldoni, anche per il Ticino l’accordo fiscale vale MOLTO di più del casellario giudiziale che -ripeto- ci stava anche, ma era una foglia di fico e niente più.
In realtà -da un punto di vista elettorale- chi esce vincente da questa vicenda è proprio la Lega, che in barba alla collegialità, ha immediatamente fatto sapere che i suoi due ministri hanno votato no alla rinuncia alla foglia di fico. Ora Vitta, Beltraminelli e Bertoli sono considerati traditori. In realtà hanno fatto ciò che era inevitabile, ma al tempo stesso si son fatti infinocchiare alla grande dai colleghi leghisti, abilissimi come sempre a portare a casa uovo (accordo fiscale) e gallina (colpa agli avversari).
Il bello, in tutto questo, sapete qual è? Che chi ci smena più di tutti sono proprio i frontalieri, che appena l’accordo fiscale entrerà in vigore, dovranno pagare le tasse secondo le aliquote italiane. E infatti sono già sulle barricate. Mentre è prevedibile che proprio grazie a questo, il frontalierato diventi almeno un po’ meno interessante per i lombardi. Il che potrebbe ridurre un pochino la pressione sui salari. Quindi in realtà, almeno stavolta, calare le brache potrebbe essere stata perfino una buona idea. Specie se le brache sono quelle altrui.