Sarebbe la domanda curiosa da porsi, di fronte a uno stato e in particolare a Zali, che da una parte propone misure anti inquinamento e poi approva, in barba ai regolamenti, lo svolgersi di un rally nel mendrisiotto. La manifestazione, approvata a maggioranza dal Consiglio di Stato, ha avuto in Zali un fervido sostenitore. D’altronde sappiamo che il ministro del Territorio è un appassionato lui stesso di rally, avendo anche fatto il pilota. E allora chissenefrega dei poveri Momò se possiamo divertirci rombando in giro per le colline verdeggianti, che però sono a livello di guardia tra ozono ed inquinanti.
I ricorrenti, ovvero le associazioni che si sono rivolte al Tribunale amministrativo per interrompere la gara, si avvalgono proprio di regole create dallo stato con il Piano di risanamento dell’aria che parla chiaro, come parla chiaro il preavviso negativo della Sezione per la protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo:
“Nel mendrisiotto e negli agglomerati qualsiasi manifestazione motoristica è vietata dopo il 15 giugno.”
Evidentemente o ci si è confusi con le date o ai ministri rallysti non è sembrato importante dare un segnale chiaro contro l’inquinamento che sta divorando come un cancro le ridenti vigne e gli agglomerati del mendrisiotto. Inutile dire che la disposizione del PRA era volta a contenere soprattutto le alte concentrazioni di ozono, che in estate raggiungono picchi considerevoli. I ricorrenti, comunque, si appellano anche al buon senso e alla logica ritenendo:
“…comunque che il Rally sia diseducativo perché esalta gli aspetti più insostenibili della mobilità motorizzata premiando il rischio e l’alta velocità sulle nostre strade. A quasi 15 anni dal bando del piombo nella benzina, deciso per ridurre i danni alla salute pubblica, i rallisti possono ora nuovamente attingere, col beneplacito delle autorità, alla benzina al piombo, “un privilegio” assurdo e anacronistico…”
Assurdo nell’assurdo, per prevenire una verifica della correttezza dell’autorizzazione, la Sezione della circolazione (sotto l’egida del compagno di merende Gobbi) ha predisposto che la manifestazione possa svolgersi anche in caso di ricorsi contrari. Una disposizione scandalosa che impedisce ai cittadini di ricorrere contro queste assurde e dannose decisioni.
A firmare il ricorso 141 cittadini, guidati dal dottor Giorgio Noseda e dalle associazioni Cittadini per il territorio del Mendrisiotto, Associazione Traffico e Ambiente della Svizzera italiana, Pro Natura Ticino e le sezioni locali de I Verdi del Mendrisiotto e di Lugano come pure del Partito Socialista Mendrisiotto.
È veramente assurdo che Zali da una parte promuova gli 80 all’ora in autostrada e la gratuità dei mezzi pubblici per poi approvare una sciocchezza come questo rally.