In Ticino siamo abituati a vedere la sezione giovanile del PLR che approfitta dell’estate per rilassarsi con simpatici tornei di beachvolley e qualche birretta.
I loro omologhi d’Oltralpe si sono invece lanciati in una spericolata impresa: stabilire graduatorie e gerarchie di abominio tra le varie dittature del XX secolo. Ignari del rischio, si sono addirittura cimentati nell’acrobatico tentativo di dividerli in due categorie (“destra” e “sinistra”) sottintendendone un diverso grado di gravità per l’Umanità. Sono partite sonore pernacchie, e il goffo soccorso di qualche amico, a seguito della catalogazione di Hitler e Mussolini nella categoria di “dittatori di sinistra”.
Non vogliamo infierire, ma piuttosto invitare i rampolli di questo storico partito, che contribuì a fare grande il Paese (non sembra neppure vero…), a studiarsi un pochino di storia nostrana; anche solo le loro vicende interne. Scoprirebbero con stupore che in Ticino le simpatie più o meno palesi per il fascismo e Mussolini da parte dell’allora presidenza e di numerosi esponenti di spicco della destra del Partito, portò a scontri accesi (con altrettanto illustri liberali difensori della democrazia come Libero Olgiati e G. B. Rusca). Il tutto è addirittura sfociato nel 1934 in una scissione del partito tra “Liberali” e “Democratici”. Dovrà finire la guerra e l’ubriacatura fascista in Europa affinché nel 1946 riuscisse la faticosa ricomposizione.
In tutta questa triste storia (nostrana e internazionale) i partiti e i movimenti di sinistra erano compatti su ben altri fronti, pagandone un caro prezzo. Ma questo a loro fa comodo dimenticarlo.