Giancarlo Dillena ama la civica e si batte affinché diventi materia scolastica a sé stante. Con il suo solito slancio non si limita ad esaltarne le virtù; deve cedere al cliché del docente di sinistra lazzarone che non la vuole. E’ troppo forte la tentazione!
Nella foga si è poi lasciato scappare una autentica bestialità scrivendo che:
“L’insegnamento della civica viene spesso associato alla democrazia diretta, cui parecchi guardano con malcelata diffidenza. Da sinistra, poiché raramente in questa sede le sue attese sono premiate dalle urne.”
Chiunque abbia un minimo di conoscenza sulla storia politica svizzera sa benissimo che è esattamente il contrario. La Sinistra e il Partito Socialista in particolare, hanno saputo e potuto combattere e vincere battaglie epocali proprio grazie agli strumenti della democrazia diretta. Da sempre nettamente minoritari, hanno contribuito in modo sostanziale a creare il sistema sociale svizzero e ad affermare una serie di diritti dei più deboli.
Con i referendum hanno spesso bloccato decisioni gradite alla schiacciante maggioranza parlamentare di centro-destra. Con le iniziative popolari (a volte provando e riprovando con tenacia) hanno raggiunto obiettivi strategici ottenendo il sostegno popolare malgrado la potenza elettorale ed economica del fronte tradizionalista.
Nessuna forza politica svizzera ha mai saputo fare un tale uso della democrazia diretta. Neppure il tribuno Blocher, che ci ha seriamente provato, ha avuto altrettanta fortuna.